Today I’m telling you about a weird travel accross different historical area I did while I was in Paris, at Le Petit Paris hotel.
It’s a journey in Parisian history through its different decorative styles, put together with the imagination of a French interior designer in this Parisian design hotel located in Latin Quarter.
The building is the classic Parisian building on the Rive Gauche, with a long history behind its walls. First, during Louis XV reign it was a coaching inn tucked inside the ancient city walls; then, under Napoleon III, it was a family home; finally, during the Belle Époque, it became an hotel where Montparnasse artists used to meet. In the summer of 1970, Jim Morrison stayed behind these old Parisian walls…
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Quello che ho fatto all‘ hotel Le Petit Paris è un viaggio particolare, un po’ stravagante, che parla di design, di storia e di Parigi.
E’ un percorso nella storia Parigina vissuto attraverso stili decorativi di epoche differenti, messe insieme con tutta la fantasia di un interior designer francese in un piccolo design hotel del Quatiere Latino.
L’edificio, un classico palazzo parigino della Rive Gauche, porta con se già nella facciata tutta la sua storia: prima, durante il regno di Luigi XV, di locanda nascosta tra le mura parigine; poi, sotto Napoleone III, di casa privata; infine, durante la Belle Époque, di hotel e ritrovo degli artisti di Montparnasse. Pare che nel 1970 anche Jim Morrison dormì tra queste mura!
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The story is the protagonist of design, seen through the eclectic eyes of interior designer Sybille de Margerie.
Specialized in the boutique hotel design, the designer thought for Le Petit Paris of twenty different designs for its twenty rooms, each one inspired by different Prisian eras. The inspiration came from the five major epochs of the French history: Medieval, Louis XV, Napoleon III, the Roaring 20s (remember my inspirations in Roaring 20s style here?) and the Seventies.
More than a simple historical quote, the interior design revisits past decor styles with a contemporary twist, trés parisienne: bright colors, lots of fabrics, different patterns, capitonné upholstery headboards, shining table lamps and statement chandeliers, declined with a French taste.
I was thrown back into Louis XIV style room, with a turquoise vibrant colour palette and cool matches of wallpaper, fabrics and fitted carpet flooring with polka dots!
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La storia infatti è la protagonista del design, vista con gli occhi eclettici dell’interior designer Sybille de Margerie.
Specializzata nella progettazione di boutique hotel, la designer ha progettato per Le Petit Paris venti stanze una differente dall’altra ispirandosi alle cinque grandi epoche della storia Parigina: il Medioevo, Luigi XIV, Napoleone III, i Ruggenti Anni Venti e gli anni Settanta.
Non si tratta però di semplici citazioni storiche, ma di rivisitazioni di stili passati in chiave contemporanea e trés parisienne: colori accesi, tessuti, pattern, testate imbottite in capitonné, lampade da tavolo luccicanti e grandi chandelier, declinano il gusto francese in un viaggio attraverso le differenti epoche della storia.
Io sono stata catapultata in una stanza in stile Luigi XIV, resa attuale da una palette accesa nei toni del turchese e da accostamenti insoliti di tessuti, carte da parati, moquette (a pois!)
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BUT the most surprising part of the design is the reception hall, in my opinion.
I understood this space just once I studied well the interior design concept for the whole hotel. This colorful room looks more like a futuristic 3d rendering than a real interior space, it breaks with the past and is completely thrown away from any historical era.
The interior decor is eclectic and original, puts together ever-lasting design icons (see the Arco lamp FLOS Arco and the black Egg chair) with custom furniture elements – as the backlit floor-to-ceiling bookcase- and vivid colours, catapulting us into a future in Parisian style.
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Ma la parte dal design più sorprendente a mio avviso è la hall della reception.
Solo una volta studiato bene il progetto di interior design ho capito da dove potesse nascere l’ispirazione per questo ambiente così particolare, che quasi sembra un render più che una vera e propria stanza vissuta da ospiti diversi che vanno e vengono di giorno in giorno.
L’ambiente comune infatti vuole staccarsi completamente da ogni epoca storica storia e parla un linguaggio decorativo a sé, contemporaneo ed eclettico, fatto di icone di design (come la lampada Arco di Flos e la seduta Egg), di colori irreali nelle tonalità del lime e del rosa shocking, di una grande libreria terra-cielo retroilluminata che sembra davvero uscita da un motore di renderizzazione, catapultandoci nel futuro.
Che ve ne pare?
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